Coronavirus Covid-19.ITINERARI - SVILUPPO E PROGRESSO - L'HOMO SAPIENSIL PALEOLITICO MEDIO E L'UOMO DI NEANDERTHAL ... ... Il passaggio dal clima relativamente caldo dell'interglaciale al freddo della glaciazione è avvenuto all'incirca 75.000 anni fa; intorno alla fine del periodo considerato il freddo è diminuito un poco, per riprendere in seguito con l'ultima fase della glaciazione würmiana. Durante il periodo di clima rigido la temperatura in Europa si è abbassata di circa 10 gradi rispetto alle medie attuali, spingendo le vegetazioni verso Sud in aree che avevano un ciclo giorno-notte più rapido e creando di conseguenza associazioni di flora del tutto diverse da quelle che vediamo oggi; è possibile ad esempio che i pascoli fossero molto più ricchi di nutrimento di quanto non siano oggi. Resti di neanderthaliani e della loro cultura materiale sono diffusi su tutto il Vecchio Mondo, dal 55° parallelo Nord, limite dell'espansione dei ghiacci polari, fino al Sudafrica e dal Marocco fino alla Cina. L'uomo di Neanderthal si stanziò allora in aree come l'attuale Russia europea che in precedenza erano rimaste disabitate e occupò ambienti molto differenziati: si trovano siti risalenti a quest'epoca in zone di foresta equatoriale, di oasi desertica, di macchia mediterranea, di tundra e così via. Non si può escludere che anche zone a Nord del 55° parallelo fossero abitate, ma l'avanzare dei ghiacciai artici durante il periodo glaciale ha distrutto ogni tipo di testimonianza riguardante questi stanziamenti. Per quanto riguarda le tecniche di fabbricazione di manufatti litici, in Europa e in Africa, nei siti che erano stati abitati anche in età precedente, durante il Paleolitico medio si passa gradualmente dall'industria dell'Acheuleano a quella del Musteriano (chiamato così da Le Moustier, in Francia). Purtroppo per quanto riguarda numerosi siti dell'area europea non disponiamo di datazioni sicure e complete; assai spesso l'attribuzione di un sito al Paleolitico inferiore o medio è dovuta alla somiglianza degli strumenti presenti nel sito stesso con le raccolte tradizionalmente considerate appartenenti ad una o all'altra età. È tuttora discusso per esempio se le lame in selce prodotte con la tecnica detta Levallois (una tecnica di lavorazione su schegge non ritoccate ricavate da un nucleo di selce preparato per fornire forme regolari) siano da considerare come facenti parte dell'Acheuleano evoluto o siano già da attribuire al Musteriano. Nel continente asiatico non pare che durante il Paleolitico medio sia avvenuto un gran mutamento nel modo di costruire utensili in pietra; l'industria su scheggia e i bifacciali acheuleani continuano ad essere presenti in molti siti, anche se talvolta la fattura del materiale ritrovato è tutt'altro che arretrata. Gli strumenti che caratterizzano il Musteriano sono essenzialmente prodotti da lavorazione su scheggia, piuttosto che bifacciali; strumenti con orlo denticolato o seghettato, perforatori, punte triangolari, oltre a bellissimi coltelli «a dorso» (lame dotate di un solo lato tagliente). Iniziano a comparire, anche se in scarsa misura, strumenti caratteristici dell'età seguente, il Paleolitico superiore, come «raschiatoi di punta» e bulini, strumenti dotati di una punta acuminata destinata forse ad incidere. Talvolta si trovano anche punte di lancia in selce e in generale forme peduncolate adatte per essere immanicate. Contrariamente a quanto si pensava in precedenza, negli strati del Paleolitico medio compaiono anche strumenti in osso, i quali probabilmente sono molto più numerosi di quelli riconosciuti, poiché talvolta gli archeologi autori dei ritrovamenti, convinti che l'industria su osso risalisse a tempi molto più recenti, hanno trascurato di cercare tracce di lavorazione sui reperti ossei scavati. I manufatti prodotti con questo materiale sono essenzialmente gli stessi dell'industria litica, con l'aggiunta di martelli, punte aguzze e compressori. Le risorse alimentari sfruttate durante il Paleolitico medio di cui si conserva il numero maggiore di testimonianze sono legate alla caccia. I resti faunistici ritrovati nei vari insediamenti sono estremamente vari; venivano cacciati animali di grandi e di medie dimensioni, caprini, bovini, conigli, talvolta grandi carnivori come l'orso delle caverne o il lupo o il leone di montagna (che venivano uccisi sia per essere mangiati sia per eliminare pericolosi concorrenti ambientali dell'uomo), associati in qualche caso a rinoceronti ed elefanti. Molto scarsi sono i resti di uccelli, catturati forse di notte nei loro nidi; certamente gli uomini di allora non erano in grado di cacciare proficuamente questo tipo di fauna. Poche sono le tracce di consumo di vegetali anche se in molti siti la dieta prevalente doveva basarsi sulla raccolta dei frutti spontanei; in qualche caso si trovano tracce carbonizzate di verdure, probabilmente resti di pasti, grazie al fatto che il carbone è uno dei materiali che si conserva più a lungo, mentre una grande quantità di reperti floristici è certamente andata perduta. In generale pare che i gruppi umani del Paleolitico medio ricorressero ad uno sfruttamento locale delle risorse alimentari, attingendo a ciò che si trovava nelle vicinanze dei luoghi di abitazione, e che gli scambi di materie prime o di cibo fossero assai rari. Gli insediamenti umani risalenti al Paleolitico medio sono essenzialmente di due tipi: grandi siti con grande abbondanza di reperti e siti di minori dimensioni, più dispersi, meno ricchi di materiale. In generale si pensa che la seconda categoria rappresenti luoghi di insediamento più effimero, magari dedicati ad attività specifiche (macellazione, estrazione o lavorazione della selce, ecc.). Non sono rare, in particolare, «officine» per la produzione di strumenti litici, situate nei pressi di cave di pietra o di corsi d'acqua ricchi di ciottoli adatti ad esser lavorati. Tuttavia anche siti estesi presentano qualche volta tali caratteristiche: ad esempio un insediamento abbastanza vasto a Cueva Morìn, in Spagna, era probabilmente dedicato alla lavorazione della pelle, a quanto sembra risultare dall'analisi dei detriti. I siti abitati in caverna sono i più frequenti, ma non mancano quelli all'aperto con tracce di strutture abitative: in Ucraina (Russia), ad esempio, sono stati rinvenuti resti di capanne di notevoli dimensioni (10 x 7 m) fornite di focolari e con grande abbondanza di reperti ossei e litici. È molto probabile che i siti all'aperto fossero più numerosi di quelli in grotta, ma, per ovvi motivi, si sono conservati in minor quantità. Talvolta si trovano anche resti di muri a secco, soprattutto in caverna. Nel Paleolitico medio iniziano anche le prime manifestazioni di arti figurative; si tratta di rare forme ancora elementari, ma che testimoniano in maniera sicura un'attività di rappresentazione simbolica ignota alle popolazioni precedenti. Risalgono a questo periodo frammenti di sostanze coloranti minerali a forma di «matita», ossa decorate con solchi filiformi: in Ungheria è stato ritrovato un fossile di nummulite (un protozoo marino dal guscio calcareo) con una croce incisa su una faccia. Si pensa anche che alcuni cristalli di quarzo di scarso uso nella produzione di strumenti litici siano stati raccolti e conservati dai neanderthaliani solo in quanto oggetti «belli» o «curiosi», il che testimonierebbe un interesse «estetico» del tutto autonomo dalle necessità elementari della sopravvivenza. Qui però siamo nel campo delle pure ipotesi. Un fatto culturale di grande importanza che si è manifestato in questo periodo è la pratica della sepoltura. Almeno a giudicare dalla ricchezza di alcuni corredi funebri, questa pratica doveva implicare rituali piuttosto complessi. I casi più frequenti, che risalgono alla seconda metà del Paleolitico medio, sono quelli di inumazioni in fosse preparate appositamente. I luoghi dedicati alla sepoltura erano spesso riutilizzati ed è raro trovare sepolture singole. Fra i corredi ricorrono frequentemente utensili di pietra molto ben fatti disposti con una certa regolarità intorno ai corpi; talvolta vi sono tracce di offerte commestibili. Uno scheletro rinvenuto a La Chapelle-aux-Saints (Francia), per esempio, giaceva in una fossa profonda 30 cm; sopra la testa, che era rivolta a Ovest e circondata di pietre, era stata deposta una zampa di bovino non ancora scarnificata (come è dimostrato dal fatto che le ossa si presentano unite e al loro posto). A La Ferrassie (Francia) due scheletri di adulti erano ricoperti da alcune lastre di pietra. A Teshik-Tash (Asia Centrale) il cranio di un fanciullo era circondato da sei paia di corna di capra selvatica che formavano una specie di diadema. Un caso unico è rappresentato da una sepoltura a Shanidar (Iraq): a giudicare dalla quantità di polline e dai resti di fiori ritrovati, pare che il morto fosse stato sepolto insieme a una grande numero di fiori. La popolazione rappresentata in questi cimiteri del medio Paleolitico presenta un'alta percentuale di individui giovani e infanti, il che sembra rispecchiare un tasso di mortalità piuttosto alto. Vi compaiono però anche individui con età comprese fra i 45 e i 50 anni, mentre solo sporadicamente si sono trovati resti di uomini più anziani. A quanto ammontasse la popolazione umana che viveva in quel periodo non è dato di sapere con sicurezza; in tutto il Vecchio Mondo i siti risalenti al Paleolitico medio sono molto più frequenti di quelli delle epoche precedenti. Pur tenendo conto della perdita di testimonianze più antiche dovuta appunto al maggior lasso di tempo intercorso, questa alta frequenza di siti neanderthaliani fa pensare a un generale aumento demografico, tanto più che in molti insediamenti le prime tracce di occupazione umana compaiono proprio in questo momento. Questo aumento della popolazione potrebbe essere attribuito a condizioni ambientali più favorevoli, nonché ad una migliore capacità di adattamento ad ambienti sfavorevoli da parte dei nostri antenati grazie a tecniche più progredite.L'evoluzione dell'uomo: l'uomo di Neanderthal IL PALEOLITICO MEDIO E L'UOMO DI NEANDERTHAL IL PALEOLITICO MEDIO E L'UOMO DI NEANDERTHAL ... I VILLAGGI PALEOLITICI UCRAINI IL PALEOLITICO SUPERIORE E LA COMPARSA DELL'UOMO MODERNO LA COLONIZZAZIONE DELLA TERRA LA PESCA NELLA PREISTORIA L'ARTE PALEOLITICA IL MESOLITICO POPOLAZIONE E RISORSE NELL'ECONOMIA DI CACCIA E RACCOLTA ARCHEOLOGIA ECONOMICA MODELLI DI SIMULAZIONE SISTEMI E DIAGRAMMI DI FLUSSO UN ESEMPIO DI ANALISI TERRITORIALE ARCHEOLOGIA ECONOMICA E ANALISI DEI SISTEMI |
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